PREMESSA

La rete sociale “Abruzzo Anziani” ha creato e sviluppato dal 2016 un modello di valutazione per rilevare la qualità di vita e il benessere degli anziani nelle strutture residenziali, basato sui risultati piuttosto che sui processi organizzativi e sul coinvolgimento degli stessi anziani residenti. Questi risultati sono stati documentati e hanno dato vita alla “Carta dei Valori”, per dare in evidenza, in modo semplice e comprensibile i valori e i fattori di qualità sui quali ci si è impegnati, non solo nella presa in cura dell’anziano residente ma anche dei loro cari e di tutti i caregiver e i portatori di interessi. Nella carta dei valori vengono raccolti e documentati anche tutti i valori e fattori di qualità delle figure professionali impegnate come fornitori nell’erogazione dei servizi, i soggetti istituzionali ed i rappresentanti della comunità civile che possono comprendere il lavoro quotidiano del personale e condividere il senso che ad esso intendono dare.
Le organizzazioni del network lavorano perché domani le stesse strutture siano “la migliore possibilità” per vivere con pienezza e dignità gli ultimi anni, anche in presenza di malattie che li rendono non più autosufficienti.

GLI IMPEGNI DI ABRUZZO ANZIANI

Rendere misurabile ciò che è importante (piuttosto che dichiarare importante quello che è facilmente misurabile), aggiornando periodicamente il modello di valutazione e perfezionando gli indicatori. 
Valorizzare e far crescere la capacità degli enti di auto valutare la qualità del proprio lavoro nel modo più obbiettivo possibile, considerando fattori ed elementi soggettivi e difficili da valutare, attraverso una supervisione della auto valutazione; 
Promuovere la partecipazione degli anziani residenti alla valutazione ed al miglioramento dei servizi, individuando idonee forme di coinvolgimento dei loro cari nei casi in cui essi non possano più partecipare attivamente; 
Riconoscere il contributo fondamentale di tutto il personale delle strutture nella realizzazione di un clima di effettiva accoglienza e qualità della vita degli anziani residenti, coinvolgendo il personale nella autovalutazione e nella restituzione degli esiti ed offrendo una prospettiva di significato valoriale al lavoro di documentazione della propria attività; 
Facilitare la conoscenza reciproca, la cooperazione in rete e la diffusione delle migliori esperienze tra i soggetti aderenti, attraverso il coinvolgimento diretto, reciproco e paritetico di loro rappresentanti nelle visite di valutazione;
Porre le premesse per un confronto costante, nel tempo e tra enti, dei risultati di qualità raggiunti annualmente dai singoli soggetti aderenti e dal sistema nel suo complesso, per apprendere dall’esperienza e valorizzare l’attività di tutti; 
Favorire l’attivazione e il mantenimento di una tensione constante verso il miglioramento continuo che sia di stimolo e di confronto per gli enti in un clima di confronto cooperativo piuttosto che di competizione reciproca; 
Dare valore e visibilità alle migliori prassi ed alle sperimentazioni innovative; 
Creare una cultura dell’integrazione tra gli aspetti sociali e sanitari dei servizi agli anziani che sappia partire anche dalle risorse e non solo dai problemi di cui essi sono portatori; 
Fare in modo che i Fattori di Qualità della Vita e del Benessere degli anziani residenti nelle strutture del network siano costantemente considerati come un elemento guida nelle decisioni organizzative degli enti aderenti, ma anche dei soggetti regolatori, mantenendo alto l’impegno di tutti a realizzarli al livello più elevato possibile. 

RISPETTO

Modificare gradualmente l’organizzazione e lo stile di lavoro degli operatori per garantire la maggiore personalizzazione degli orari alle abitudini di vita e alle necessità dei residenti. 
Prestare una costante attenzione alla dignità ed alla riservatezza dei residenti, in particolare in tutte quelle attività che richiedono il contatto fisico diretto o la conoscenza degli elementi della sfera più intima della persona, facendo dell’empatia e della delicatezza strumenti di relazione diffusi. 
Costruire ambienti e contesti organizzativi in cui a tutti sia possibile di esprimere se stessi senza essere di disturbo agli altri individuando modalità per valorizzare spazi fisici privati in forma individuale dalla stanza singola ai piccoli spazi di incontro. 
Promuovere una comunicazione costante ed efficace tra i vertici istituzionali dell’ente e gli anziani residenti ed i loro cari, valorizzando gli strumenti formali delle segnalazioni, dei suggerimenti e dei reclami, ma anche facilitando la conoscenza, la vicinanza ed i contatti con la Direzione.

AUTOREALIZZAZIONE

Promuovere la vitalità e lo sviluppo delle persone residenti sollecitandole a riprendere, mantenere e coltivare passioni ed interessi ed a sperimentare nuove esperienze di avventura e di protagonismo, rivalutando l’immagine individuale dell’anziano e la sua storia personale. 
Far sentire le persone uniche ed importanti, stimolandole ad avere cura di se stesse, prestando attenzione ai servizi di igiene e cura della persona, perché siano occasioni di piacere e benessere e non di imbarazzo. 
Garantire a tutti la possibilità di scegliere come vestirsi e di curare il trucco e i particolari secondo il proprio desiderio e secondo le proprie abitudini, nella consapevolezza dell’importanza di sentirsi belli per se e per gli altri.

OPEROSITÀ 

Prestare attenzione alle capacità residue delle persone residenti, valutando con attenzione le potenzialità ed i livelli di autonomia e non solo i problemi ed i deficit funzionali, per trovare la modalità di valorizzarle e dare loro spazio in ogni possibile occasione, anche attraverso l’utilizzo di particolari ausili ove necessari.
Progettare, finanziare e realizzare interventi individualizzati e di piccolo gruppo finalizzati a recuperare e riattualizzare le capacità pratiche ed operative dei residenti, in base alla loro storia personale, alle loro attitudini ed ai loro desideri, integrandoli nelle attività di vita quotidiana della struttura e valorizzando la loro capacità e il loro desiderio di fare e dando risalto e valore all’esito delle loro attività.
Proporre attività di animazione del quotidiano che partano dai suggerimenti, dai desideri e dalle esperienze delle persone residenti, che siano varie e qualificate, che sollecitino la possibilità di scelta e la partecipazione attiva secondo le proprie capacità e favoriscano le relazione e la riflessività, oltre a stimolare le capacità motorie.

AFFETTIVITÀ 

Prestare attenzione alle capacità residue delle persone residenti, valutando con attenzione le potenzialità ed i livelli di autonomia e non solo i problemi ed i deficit funzionali, per trovare la modalità di valorizzarle e dare loro spazio in ogni possibile occasione, anche attraverso l’utilizzo di particolari ausili ove necessari.
Progettare, finanziare e realizzare interventi individualizzati e di piccolo gruppo finalizzati a recuperare e riattualizzare le capacità pratiche ed operative dei residenti, in base alla loro storia personale, alle loro attitudini ed ai loro desideri, integrandoli nelle attività di vita quotidiana della struttura e valorizzando la loro capacità e il loro desiderio di fare e dando risalto e valore all’esito delle loro attività.
Proporre attività di animazione del quotidiano che partano dai suggerimenti, dai desideri e dalle esperienze delle persone residenti, che siano varie e qualificate, che sollecitino la possibilità di scelta e la partecipazione attiva secondo le proprie capacità e favoriscano le relazione e la riflessività, oltre a stimolare le capacità motorie.

INTERIORITÀ

Garantire a tutte le persone anziane la possibilità di riflessione e raccoglimento, predisponendo a tale scopo idonei spazi, anche di culto, e rendendoli facilmente accessibili anche individualmente, con l’offerta discreta ma regolare di un supporto e di un’assistenza religiosa a richiesta che sappia farsi carico di eventuali istanze religiose diverse.
Offrire a tutti gli anziani residenti che lo desiderano un supporto di ascolto e rielaborazione della propria vita e della propria condizione di dipendenza, anche attraverso un servizio psicologico specifico, al fine di facilitare l’accoglimento della nuova situazione e affrontare positivamente i cambiamenti.
Considerare il percorso di avvicinamento alla morte come un fatto naturale e possibile ed offrire agli anziani residenti ed ai loro cari un supporto competente, empatico e discreto, che faciliti la loro presenza e consenta di vivere bene anche questo momento, cercando di garantire a coloro che non hanno riferimenti una vicinanza constante.

CONFORT

Dare all’ambiente residenziale un aspetto accogliente, caldo, adatto alle necessità ed alle patologie dei residenti senza essere forzosamente sanitario, rifiutando i modelli dell’ospedale e dell’albergo per avvicinarsi il più possibile al modello della casa.
Garantire la vicinanza al verde a tutte le persone residenti, ove possibile realizzando collegamenti diretti e sicuri con aree verdi esterne fruibili ed adatte alla fruizione, dove non è possibile e comunque per coloro che non possono fruirne per motivi sanitari cercando di creare angoli verdi o di visione del verde in punti diversi della struttura.
Considerare la stanza come la casa del residente, facendo in modo che possa essere utilizzata anche per scopi diversi dal sonno e dall’allettamento in caso di malattia e possa presentarsi accogliente ed ospitale anche per gli esterni, rendendola il più possibile flessibile e personalizzabile.

UMANIZZAZIONE

Valorizzare lo strumento del Piano Assistenziale Individualizzato (P.A.I.), facendolo diventare il mezzo e l’occasione di una effettiva individualizzazione e personalizzazione dell’assistenza, e non solo un adempimento burocratico obbligatorio per il rispetto dei requisiti di tipo sanitario e assistenziale. Responsabilizzare gli operatori affinché sappiano riconoscere la persona descritta nel P.A.I., prima ancora della patologia e del problema, persona con tutta la sua storia, le sue caratteristiche le sue potenzialità, facendo in modo che anche i suoi cari partecipino da protagonisti a tale riconoscimento.
Considerare la storia personale, le esigenze e le preferenze individuali come risorse e potenzialità, per garantire una effettiva personalizzazione dell’assistenza impegnandosi a venire incontro alle richieste specifiche che possono contribuire a migliorare la qualità della vita dei residenti.
Diffondere a tutti gli operatori la consapevolezza dell’importanza della relazione in ogni attività di servizio o di cura, anche quando sembra non esserci più capacità di percezione o di risposta da parte dell’anziano residente, aumentando la capacità, individuale e dell’équipe, di riflettere sugli effetti delle proprie scelte e strategie relazionali e dei propri comportamenti, per migliorare la propria capacità di fare della sensibilità relazionale uno strumento ed uno stile di assistenza e cura.

SOCIALITÀ 

Creare le premesse organizzative e strutturali perché le Residenza Sanitarie e Assistenziali diventino un luogo centrale della vita della comunità, garantendo permeabilità tra la struttura e l’esterno ed accessibilità alla struttura ed ai suoi spazi comuni, in modo rispettoso dei residenti, ma tale da non lasciarli isolati dalla comunità e rendendo la struttura attrattiva come luogo di socializzazione anche con la messa a disposizione di servizi per gli esterni.
Costruire reti di relazione, scambio e comunicazione (anche facilitando quelle di iniziativa individuale dei residenti) che facilitino la relazione ed il contatto con il territorio e la comunità nelle sue varie forme di aggregazione, affinché gli anziani residenti mantengano il maggior numero possibile di relazioni sociali e possano cogliere l’occasione di ricostruirle anche attraverso il supporto dell’ambiente comunitario della residenza.
Trasformare e superare l’immagine stereotipata della Residenza Sanitaria Assistenziale come ultima spiaggia (il vecchio ospizio o ricovero), promuovendo attraverso una comunicazione attenta ed intelligente una visione sociale della casa di riposo come luogo delle opportunità per coloro che hanno limitazioni permanenti derivanti da condizioni di non autosufficienza. Coinvolgere in azioni di volontariato e di servizio le differenti fasce generazionali, in modo da abbattere le barriere ed i pregiudizi relazionali nei confronti degli anziani non autosufficienti, migliorando e rafforzando anche la loro immagine personale nella comunità.

SALUTE

Offrire un contesto organizzativo e professionale di cura altamente qualificato, che faccia dell’integrazione socio-sanitaria e del rifiuto della medicalizzazione fine a se stessa gli elementi guida di una formazione e di un aggiornamento professionale costanti, diffusi a tutte le figure professionali ed orientati alla salute complessiva della persona nella sua dimensione esistenziale.

Realizzare tutte le attività di prevenzione, diagnostiche, terapeutiche ed assistenziali necessarie a garantire la salute degli anziani residenti con una costante attenzione al loro impatto sulla qualità della vita della persona, alla ricerca di ogni possibile forma di conciliazione tra qualità cura e qualità della vita, evitando eccessi ed ostinazioni che senza offrire garanzie di miglioramento significativo delle condizioni cliniche peggiorano invece le condizioni di vita limitando ulteriormente le possibilità dell’anziano residente.
Condividere nell’équipe e mettere a disposizione del residente e dei suoi cari in modo corretto, semplice e piano, nonché rispettoso delle norme sulla riservatezza, tutte le informazioni sanitarie ed assistenziali importanti per facilitare la collaborazione (compliance) nella cura della persona e l’espressione di un consenso effettivamente informato e consapevole sulle scelte, in particolare in materia di conciliazione tra qualità della cura e qualità della vita.

LIBERTÀ 

Garantire la possibilità a tutti i residenti di muoversi con la maggiore autonomia e libertà possibile, nel più ampio ambito spaziale disponibile e desiderato, riducendo al minimo gli strumenti di contenzione che limitano la libertà di movimento per ragioni di sicurezza e migliorandone costantemente le modalità di prescrizione, utilizzo e monitoraggio, alla ricerca di tutte le alternative che la tecnologia è in grado progressivamente di offrire per la loro rimozione o sostituzione.
Promuovere una cultura del personale nell’approccio al residente che sappia valorizzarne la libertà e l’autonomia, stimolandone l’esercizio della libertà di scelta e la partecipazione alle decisioni, anche costruendo sempre maggiori ambiti organizzativi in cui sia possibile esercitare la propria libertà di scelta e decisione ed esprimere preferenze individuali. Valorizzare tutte le forme di partecipazione possibile del residente e dei suoi cari.
Creare le premesse organizzative affinché, anche a fronte di diversi gradi di lucidità ed orientamento cognitivo, a tutti i residenti che ne hanno ancora una capacità almeno parziale sia consentito di esercitare forme di autonomia economica e di gestione individuale e personale del proprio denaro sia all’interno che all’esterno della struttura, prevedendo idonee modalità di sostegno e tutela per coloro la cui capacità è solo parziale o comunque limitata.

GUSTO

Riconoscere l’importanza del momento del pasto da un punto di vista fisico, psicologico e relazionale, curandone varietà, gusto, collegamento all’esperienza di vita, in un contesto rispettoso degli effetti sulla salute ed attento a stimolare le capacità sensoriali, cognitive e relazionali delle persone.
Curare il servizio di ristorazione e di distribuzione del pasto in modo attento: alla presentazione dei piatti, all’allestimento e nella preparazione dell’ambiente (sia esso una sala ristorante, un soggiorno di nucleo o la stanza della persona allettata), al comportamento del personale, in modo da mantenere il più possibile alto il desiderio di alimentarsi anche nelle persone a maggiore rischio nutrizionale.
Studiare costantemente modalità di adattamento del menù, dei piatti, degli strumenti e dell’ambiente, tali da consentire il più possibile di gustare colore e sapore delle pietanze anche a coloro che hanno limitazioni derivanti da patologie dell’alimentazione, predisponendo misure organizzative ed ambientali per garantire la qualità del momento del pasto anche alle persone meno autonome.

VIVIBILITÀ 

Realizzare un ambiente residenziale complessivamente di qualità, che offra un’impressione piacevole ed accogliente all’ingresso, in cui sia facile orientarsi e intuire i percorsi, che sia tranquillo e capace di facilitare le relazioni, bello e curato.
Costruire ambienti e contesti organizzativi in cui a tutti sia possibile di esprimere se stessi senza essere di disturbo agli altri individuando modalità per valorizzare spazi fisici privati in forma individuale, dalla stanza singola ai piccoli spazi di incontro.
Costruire un’organizzazione di qualità, che garantisca l’effettiva e costante disponibilità di personale sanitario e assistenziale in misura uguale o superiore ai requisiti obbligatori, formato ed aggiornato, e ne favorisca il più possibile la stabilità e lo sviluppo del senso di appartenenza.
Favorire lo sviluppo di un clima organizzativo positivo, che garantisca qualità e soddisfazione per il lavoro agli operatori, fiducia e ascolto ai residenti, ai loro cari ed a tutti i portatori di interesse, presidiando in particolare il monitoraggio del clima interno e del benessere organizzativo del personale ed il coinvolgimento delle persone care ai residenti nella valutazione e nel
miglioramento della qualità del servizio nel suo complesso.

 

Carta dei valori